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Curiosità, consigli e approfondimenti da bere tutti d’un fiato

Antichi romani: grandi appassionati di terme

Antichi romani: grandi appassionati di terme
CURIOSITÀ

All’origine delle terme

Andare alle terme rappresenta per tutti noi un momento di relax e benessere, un’occasione per staccare la spina e coccolarsi un po’. Ma vi siete mai chiesti da dove deriva questa salutare abitudine? Per scoprirlo bisogna andare molto indietro nel tempo, fino all’epoca degli antichi romani… e anche prima. Già nell’antica Grecia, infatti, era consuetudine, dopo l’attività fisica, immergersi in acqua calda, affinché il corpo potesse ritemprarsi dagli sforzi dell’intensa pratica sportiva.

Le strutture in cui i giovani si allenavano e poi facevano il bagno erano i ginnasi, e a questi si ispirarono qualche secolo più tardi i romani per creare le loro strutture termali. È bene separare il concetto di edificio termale da quello più generico di “terme” perché, l’Italia, e in particolare il Lazio, sono sempre state zone naturalmente termali. Sono ancora oggi numerosissime, infatti, le fonti termali naturali dovute all’intensa attività vulcanica del sottosuolo.

Aggregatori sociali

I bagni termali perciò sono sempre stati molto praticati dai romani, anche se le prime vere e proprie terme pubbliche (intese come edificio) furono realizzate nel 25 a.C. dall’architetto Marco Vipsanio Agrippa, durante l’impero di Ottaviano Augusto. Da quel momento in poi, un po’ tutti gli imperatori romani fecero a gara nel costruire stabilimenti termali sempre più grandi e sfarzosi, che facessero impallidire quelli costruiti dai loro predecessori.

Tra i più famosi vi sono quelli di Nerone (65 a.C.), di Tito (81 a.C.), di Caracalla (217 d.C.), di Diocleziano (302 d.C.) e di Costantino (315 d.C.), alcuni dei quali erano talmente vasti da poter accogliere migliaia di persone. L’accesso era gratuito o molto economico, per poter consentire a tutti di usufruirne quotidianamente e indipendentemente dal ceto sociale. Gli edifici erano ornati da magnifiche decorazioni e spesso comprendevano biblioteche, sale riunioni, palestre e tutto quanto potesse servire da aggregatore sociale.

Mens sana in corpore sano

I momenti di maggiore frequentazione erano rappresentati dalle ore pomeridiane, quando la gente terminava di lavorare e poteva recarsi alle terme. Una giornata-tipo era costituita da una prima parte dedicata alla pratica sportiva, terminata la quale si accedeva al bagno passando attraverso tre ambienti differenti: il primo era il tepidarium, un’ampia stanza lussuosa, dedicata al massaggio, in cui l’acqua era tiepida; poi si passava al calidarium, un ambiente con acqua un po’ più calda; infine si accedeva al laconicum, dove la temperatura era elevata, paragonabile un po’ a quella delle nostre saune. All’uscita da questi tre ambienti, il corpo, ben massaggiato e ripulito, era pronto per una nuotata nel frigidarium, un’ampia piscina riempita con acqua fredda. Terminato tutto l’iter si poteva proseguire la giornata negli altri ambienti dello stabilimento, leggendo o conversando con gli altri avventori.

Certamente gli antichi romani sapevano come mettere letteralmente in pratica il concetto di mens sana in corpore sano e… sebbene il significato originario fosse che l’uomo doveva pregare che gli dei gli concedessero la salute del corpo e della mente, noi preferiamo l’accezione più moderna, secondo la quale in un corpo sano risiede una mente sana.