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Curiosità, consigli e approfondimenti da bere tutti d’un fiato

Piante: pollice verde anche in estate

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FAMIGLIA

Prima regola: innaffiare al fresco

L’estate, che noi aspettiamo con tanta trepidazione perché sinonimo di ferie e relax, è per le piante il periodo più difficile. Il sole caldissimo e le temperature bollenti possono mettere davvero a dura prova la resistenza del nostro prato e delle nostre piante, soprattutto se manchiamo per diversi giorni. In questo periodo, infatti, più che in qualunque altro momento dell’anno, le piante hanno bisogno di cure maggiori: in particolare di ombra e acqua.

Le temperature elevate, poi, ci costringono a innaffiare o la mattina molto presto oppure la sera molto tardi: dare acqua in altri orari della giornata può significare, infatti, mettere comunque a repentaglio le nostre piantine che rischiano di “bruciarsi”. La prima regola quindi è armarsi di pazienza e organizzarsi per innaffiare prima di andare al lavoro o, meglio ancora, la sera dopo cena. Durante la notte, infatti, la terra avrà il tempo per assorbire l’acqua senza che questa evapori, e di conseguenza le radici potranno ricevere il giusto nutrimento.

Via libera alle bottiglie di plastica

Queste regole sono valide quando noi siamo presenti; ma come fare in caso di lunghe assenze? Ovviamente la cosa migliore è, qualora se ne abbia la possibilità, chiedere a qualche vicino o amico di occuparsene al posto nostro. Nel caso in cui ciò non fosse possibile, però, si può ovviare con qualche stratagemma. In questo le bottiglie di acqua possono esserci di grande aiuto.

Se non abbiamo voglia di spendere e abbiamo a disposizione molte bottiglie di plastica (con tappo!), possiamo affidarci a uno dei metodi più consolidati: praticare dei fori nel tappo delle bottiglie (e uno anche sul fondo), riempirle di acqua, tapparle e metterle capovolte nella terra: una bottiglia per ogni vaso. I fori non dovranno essere troppo piccoli, altrimenti dopo un po’ non uscirà più acqua, ma nemmeno troppo grossi, per evitare che, al contrario, ne esca troppa tutta insieme. Questo metodo può assicurarci il benessere delle nostre piante per qualche giorno, una settimana al massimo.

Rimedi tecnologici e rimedi della nonna

E se ci assentiamo più a lungo? Un sistema un po’ faticoso ma abbastanza efficace è quello di spostare tutte le piante nel luogo più ombreggiato e fresco del giardino, oppure all’interno della casa, lasciando però a disposizione una fonte di luce e soprattutto di aria, e dare acqua con il metodo delle bottiglie. Probabilmente alcune piante soffriranno per aver cambiato le proprie condizioni di esposizione e temperatura, ma al vostro rientro avrete comunque la possibilità di recuperarle piuttosto velocemente.

Le bottiglie di plastica sono molto utili anche nel caso abbiate voglia di spendere qualche soldo per acquistare i dosatori di acqua: si tratta di piccoli tubicini di gomma, muniti di regolatore che, collegati ciascuno a una bottiglia e inseriti con il tubicino nel terra della pianta, garantiranno una regolare fuoriuscita di acqua nella quantità desiderata; le impostazioni le diamo noi prima di assentarci. Più lunga sarà la nostra assenza più bottiglie ed erogatori saranno necessari.

Se poi vogliamo usare un vecchio “rimedio della nonna” sempre valido, possiamo servirci di secchi di plastica pieni d’acqua e corde ben bagnate: con una cima immersa nell’acqua e l’altra cima ben interrata nel terriccio della pianta. In questo caso, però, ricordatevi che la superficie dell’acqua dovrà essere sempre sopraelevata rispetto al vaso!