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Che cos’è la calcolosi biliare
Orientarsi nel corpo umano non è sempre semplice, “facciamo un giro” per capire meglio dove ci troviamo quando parliamo di colecisti e calcolosi biliare.
La colecisti – o cistifellea – è un sacchettino, situato sul lato destro dell’addome (sotto il fegato), che fa da deposito della bile prodotta dalle cellule del fegato.
Come agisce la colecisti?
Quando il cibo passa dallo stomaco all’intestino la cistifellea si contrae e riversa il suo contenuto nell’intestino. La bile favorisce la digestione e l’assorbimento dei lipidi.
Talvolta il colesterolo ed i pigmenti biliari possono precipitare e aggregarsi in piccoli cristalli che vanno via via ammassandosi, creando così dei veri e propri calcoli della colecisti.
La calcolosi delle vie biliari è una delle patologie più diffuse nel mondo occidentale, è più frequente nel sesso femminile ed è caratterizzata dalla presenza di uno o più calcoli nella colecisti e/o nelle vie biliari.
Dal punto di vista della composizione, i calcoli biliari sono sostanzialmente di tre tipi:
- di colesterolo
- pigmentati (con bilirubina)
- misti
I calcoli composti da colesterolo sono quelli più frequenti (70-75% dei casi) e si formano a causa di una riduzione dei sali biliari, che garantiscono la solubilità della bile.
Diversa è la costituzione dei calcoli cosiddetti pigmentati, caratterizzati dalla presenza di bilirubina e che possono formarsi in presenza di malattie emolitiche acute e croniche del sangue, che portano alla formazione di maggiori quantità di bilirubina, che viene poi eliminata attraverso la bile.
Quali condizioni favoriscono la formazione di calcoli di colesterolo?
Esistono diverse condizioni: obesità, gravidanza, ipercolesterolemia, età avanzata, ma è anche riconoscibile in questa patologia una predisposizione familiare.
Anche l’alimentazione ha un’incidenza importante. Infatti una dieta ad elevato introito calorico, ricca di zuccheri raffinati, di lipidi e soprattutto di grassi saturi, è stata direttamente associata con la formazione di calcoli biliari; così come la ridotta introduzione di fibre.
Il controllo del peso corporeo, una dieta ipocalorica, povera di grassi e fritti, ma ricca di frutta e verdura e con un adeguato apporto di acqua, rappresentano dei ragionevoli consigli utili in assoluto, ma anche per chi soffre di specifica patologia.
Come ci si accorge di avere la calcolosi biliare?
Generalmente il sintomo caratterizzante è il dolore ad andamento alternante, sotto le costole nel lato destro dell’addome, con possibile irradiazione nella spalla omolaterale. Tuttavia nella stragrande maggioranza dei casi (80%) la calcolosi biliare è asintomatica.
La diagnosi di calcolosi della cistifellea è oggi abbastanza semplice e l’ecografia dell’addome è alquanto accurata nel rilevare la presenza di calcoli. Talvolta questi possono migrare dalla cistifellea ai condotti biliari e nel caso vi sia questo sospetto è più facile individuarli attraverso la risonanza magnetica.
In casi di forme asintomatiche, quando i calcoli vengono scoperti in modo fortuito, non è necessario alcun provvedimento.
Quando invece si manifesta la colica biliare, l’indicazione terapeutica è generalmente di eliminare i calcoli dalla via biliare con tecnica endoscopica oppure con la chirurgica tradizionale o laparoscopica (colecistectomia).
Quale è la principale complicanza della calcolosi biliare?
Questo disturbo può provocare la colecistite acuta, cioè un’infiammazione della parete esterna della cistifellea o colecisti, che oltre al dolore può causare febbre elevata e segni di infezione generalizzata.
Il buon funzionamento della colecisti è condizione essenziale per lo svolgersi di un corretto processo digestivo, pertanto l’impiego di un’acqua bicarbonato-calcica (e con buon tenore di solfati), come Uliveto, rientra in un corretto regime dietetico per chi soffre di problemi delle vie biliari.
Alcune ricerche storiche di Uliveto sono state condotte proprio sulle sue proprietà favorevoli nelle malattie delle vie biliari grazie alla sua “azione colagoga”, cioè di stimolo del flusso biliare dovuto al solfato e al magnesio presenti in Uliveto.
In conclusione, l’assunzione di acqua Uliveto aiuta a favorire o accrescere il flusso biliare, creando le condizioni sfavorevoli alla formazione o all’aumento del volume dei calcoli.