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Curiosità, consigli e approfondimenti da bere tutti d’un fiato

Cosa si intende per durezza delle acque?

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SALUTE E BENESSERE

Una credenza diffusa tende a far ritenere che l’acqua molto leggera sia migliore rispetto ad acque dure e/o ricche di sali; ma non è questo il criterio più indicato per scegliere l’acqua da bere, ognuno deve ricercare nelle acque le caratteristiche che la rendono adatta alle proprie esigenze.

Le acque minerali sono acque naturali che vengono prelevate direttamente alla sorgente, sono batteriologicamente pure, sgorgano in superficie e hanno il vantaggio di trasportare al loro interno, con l’attraversamento gli strati geologici, tutta una serie di oligoelementi molto importanti per l’organismo umano.

In pratica stiamo parlando di acqua piovana che filtra nel terreno permeabile, si carica di oligominerali lungo un percorso sempre uguale e poi, quando incontra uno strato impermeabile, fuoriesce all’aperto o si accumula in piccoli laghi sotterranei.

Questo significa che le acque minerali acquistano caratteristiche chimico-fisiche particolari, tanto da essere favorevoli alla salute ed in alcuni casi in grado di apportare dei veri e propri benefici all’organismo.

La durezza di un’acqua è espressa dal suo contenuto di calcio e magnesio ed è riportata in gradi francesi (°F). Se non trascritta in etichetta, la durezza di un’acqua si può desumere moltiplicando il tenore di calcio (in mg) x 2,5 e quello di magnesio (in mg) x 4,1. Quindi bisogna sommare i rispettivi risultati e dividere per 10.

In funzione dei diversi gradi di durezza, le acque possono essere classificate in:

  • acque leggere o dolci: durezza inferiore a 15°F
  • acque mediamente dure: durezza compresa tra 15 e 30°F
  • acque dure: durezza superiore a 30°F

È vero che le acque dure fanno venire i calcoli?

Si tende generalmente a consigliare ai pazienti che soffrono di calcoli renali una dieta ipocalcica al fine di evitare le recidive, nonostante gli studi scientifici non abbiano mai stabilito la reale efficacia di questo provvedimento.

Al contrario, numerosi studi hanno evidenziato che l’apporto di calcio non provoca affatto un aumento del rischio di calcoli renali!

Questo perché il calcio introdotto con gli alimenti rappresenta addirittura un fattore protettivo nei confronti della calcolosi renale, poiché favorisce l’eliminazione intestinale dell’ossalato (vero colpevole della creazione dei calcoli) che legandosi con le molecole di calcio, evita di accumularsi nei reni provocando i calcoli.

Detto in parole povere: l’ossalato che si lega con il calcio (creando l’ossalato di calcio) viene espulso dall’apparato digerente, mentre al contrario l’ossalato allo stato puro viene espulso dall’apparato renale, dove accumulandosi rischia di produrre calcoli.

Ecco dunque che, contrariamente a quanto si pensa, assumere un’acqua moderatamente calcica aiuta a prevenire la formazione di calcoli renali.

L’adozione di acque minerali con un buon tenore di calcio, come acqua Uliveto, vista la particolare biodisponibilità del calcio disciolto, può contribuire a integrare quelle situazioni dove questo ione è deficitario, in particolare in quei soggetti nei quali si deve ridurre l’assunzione di latte e dei suoi derivati.

Questo ci conferma dunque che anche la salute delle ossa passa attraverso la scelta di acque calciche come Uliveto, il cui contenuto di calcio (200 mg/l circa) si assorbe come quello del latte.

È utile allora sapere che 2 litri di acqua Uliveto contengono circa 400 mg di calcio, vale a dire il 50% del valore nutritivo di riferimento, pari a 800/1000 mg al giorno.