Skip to content

Curiosità, consigli e approfondimenti da bere tutti d’un fiato

Cos’è la sindrome del colon irritabile e quale dieta dovrebbe seguire chi ne soffre?

shutterstock_285869927
SALUTE E BENESSERE

La sindrome del colon irritabile (anche detta colite spastica) è un disordine funzionale del tratto dell’intestino chiamato “colon”. È un disturbo che colpisce circa il 15%-20% della popolazione occidentale e principalmente il sesso femminile, che ne soffre il doppio rispetto agli uomini. In particolare ne sono  affette per lo più le persone di età compresa fra i 20 e 30 anni.  

Diversi fattori possono provocare questa sindrome e talvolta risalgono ad impulsi provenienti dal sistema nervoso centrale. Il che significa che anche lo stress può determinare l’inizio o l’intensità dei sintomi!

I sintomi principali del colon irritabile sono:

  • dolore addominale;
  • stipsi;
  • diarrea;
  • gonfiore addominale;
  • meteorismo.

Il dolore può variare di intensità, fino a diventare severo con conseguenze negative sulla salute dei pazienti e sulla loro capacità lavorativa.

A volte i pazienti attribuiscono a specifici alimenti la loro sintomatologia, ma in genere questo non è vero, piuttosto si tratta di un effetto generalizzato del cibo sull’alterata reattività intestinale.

Nonostante ciò esistono alcuni alimenti che possono aggravare i sintomi, parliamo di legumi, alcol, caffeina ed in particolare il lattosio. Più avanti vedremo una lista dettagliata dei cibi vietati e di quelli invece consigliati.

La dieta nel trattamento della sindrome del colon irritabile è dunque fondamentale, perché attraverso una minuziosa analisi del sintomo cronico si può preparare un piano dietetico che abbia diversi obiettivi, quali ridurre il dolore, normalizzare l’attività intestinale e ripristinare la funzione compromessa.

I comportamenti che gli esperti suggeriscono di assumere sono:

  • eliminare le fonti di stress o migliorarne l’accettazione;
  • praticare una regolare attività fisica giornaliera;
  • distribuire i pasti nella giornata ad intervalli regolari. Ricordiamo che i pasti devono essere 5, le pietanze semplici, poco elaborate ed i cibi ben cotti;
  • consumare i pasti a tavola senza fretta;
  • seguire un’alimentazione equilibrata, tipicamente mediterranea, ricca di frutta, verdura e cereali. Le fibre, come la crusca, l’avena, vanno aumentate gradualmente, sono utili sia nella stipsi, che nella diarrea. È necessario sottolineare che la crusca deve essere assunta con adeguate quantità di acqua perché in caso contrario si otterrebbe un effetto ritardante il transito intestinale;
  • la frutta va consumata lontano dai pasti meglio se cotta. La verdura, se non tollerata (particolarmente nella forma diarroica),  può essere consumata cotta per un periodo iniziale;
  • bere – particolarmente nella forma stiptica – almeno 1,5 litri di acqua al giorno possibilmente Bicarbonato-Calcica (come Acqua Uliveto) e soprattutto negli intervalli tra un pasto e l’altro;
  • identificare ed eliminare i cibi che potrebbero causare i sintomi, come i legumi che possono provocare gonfiore addominale e la caffeina che può dare diarrea;
  • in caso di diarrea non consumare prodotti preparati con dolcificanti artificiali, che hanno effetti lassativi;
  • moderare il consumo di latte e dei latticini freschi (è invece sempre consentito il consumo di parmigiano, emmenthal e pecorino stagionati).

Qualora prevalgano sintomi di meteorismo, oltre a quanto già indicato, è consigliabile non coricarsi subito dopo il pasto; abolire il fumo; evitare sostanze stimolanti la salivazione (chewing-gum, caramelle); evitare gli stress, che sono causa di deglutizioni ripetute; non distrarsi durante il pasto (lettura, conversazione); non bere continuamente durante i pasti privilegiando gli intervalli tra un pasto e l’altro; non assumere bevande gassate; evitare pasti abbondanti.

Quali sono gli alimenti da cui stare alla larga se si soffre di sindrome da intestino irritabile?

Carni: eliminate quelle salate, molto grasse e affumicate; la trippa, il prosciutto crudo, le lumache e tutta la selvaggina;
Pesce: fate a meno di salmone affumicato, acciughe, sardine, pesce fritto, e molluschi;
Latticini: niente gorgonzola, mascarpone, taleggio, pecorino e tutti i formaggi stagionati;
Verdure: radicchio, indivia, sedano, funghi, peperoni, fave, melanzane, prezzemolo, porri, aglio e sottaceti, carciofi, asparagi, zucca, cipolla sempre ben cotta e barbabietola;
Frutta: kiwi, melone, ciliegie, ribes, mirtilli, fichi e prugne. No a quantità eccessive di banane, albicocche, uva, ananas, mango, arance, mandarini, pompelmo e anguria;
Carboidrati: pane bianco, pane integrale, pane alla crusca, la mollica del pane fresco, pane ai cereali, riso integrale, brioche, merendine confezionate, biscotti, patate fritte; Attenzione a non esagerare con biscotti secchi e pasta alimentare;
Dolci: mettiamo via frittelle, chiacchiere, pasta sfoglia, pasticceria a base di crema e cacao, panna montata e gelato.

Vediamo adesso quali sono invece gli alimenti permessi!

Carni: via libera a pollo, coniglio, vitello, manzo, agnello e suino ben sgrassato;
Pesce: sogliola, orata, branzino, platessa, nasello. Tutti i pesci è bene che siano ai ferri o lessati;
Latticini: yogurt al bifido, ricotta, crescenza, parmigiano;
Verdure: lattuga, carote, rape, cavoli, zucca, zucchine, pomodori maturi e sbucciati, fagiolini. Sempre meglio consumare gli ortaggi cotti;
Frutta: mele, pere, pesche, frutta sciroppata, mousse di frutta, gelatina di frutta oppure cotta;
Carboidrati: riso, semolino, fiocchi di mais, patate cotte al forno o al vapore, grissini e cracker senza grassi, fette biscottate e pane biscottato.