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Curiosità, consigli e approfondimenti da bere tutti d’un fiato

Il ruolo del calcio nella prevenzione di osteoporosi e fratture da fragilità.

Prevenzione di osteoporosi e fratture da fragilità
SALUTE E BENESSERE

Si definisce frattura da fragilità quella che avviene spontaneamente, senza una causa apparente. Questo tipo di frattura è causata dalla rottura di un osso fragile, di frequente reso tale dall’osteoporosi.

Si stima che una donna su tre e un uomo su cinque siano destinati, dopo i 50 anni, a subire delle fratture a causa della fragilità ossea, e il numero di fratture odierno è destinato ad aumentare.

In Italia circa il 23% della popolazione ha più di 65 anni, una cifra che è destinata ad aumentare con l’incremento dell’età della popolazione; di conseguenza anche l’incidenza di condizioni croniche, come l’osteoporosi, è destinata a crescere, portando a un aumento esponenziale delle fratture da fragilità da essa causate.

Non va sottovalutato, inoltre, che le fratture da fragilità rappresentano un peso nascosto, ma molto gravoso, per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

La cosa più preoccupante è che le fratture da fragilità rappresentano un grave ostacolo all’invecchiamento in buona salute, ed hanno ripercussioni sull’indipendenza e la qualità della vita degli italiani che convivono con l’osteoporosi (circa 4 milioni), condizione particolarmente insidiosa poiché spesso è asintomatica fino, appunto, alla frattura improvvisa. 

Cosa provoca una frattura da fragilità?

È una frattura “spontanea”, ovvero causata da piccoli traumi o perfino del solo peso corporeo. Può avvenire ad esempio per una caduta dalla posizione eretta, o data dal sollevamento di un peso banale, oppure addirittura a causa dello stesso carico del peso corporeo sullo scheletro.

Ad essere colpite più di frequente dalle fratture da fragilità sono vertebre, collo del femore, avambraccio/polso, testa dell’omero e bacino.

Le conseguenze delle fratture possono riguardare disabilità importanti, che spesso rendono difficili le attività quotidiane, come mangiare, vestirsi, lavarsi o fare la spesa. Per coloro che subiscono una frattura dell’anca, c’è una probabilità del 40% di non poter più camminare indipendentemente. Questo ci fa capire quanto l’impatto non sia solamente fisico, ma anche psicologico.

L’osteoporosi è un disturbo particolarmente frequente nelle donne, poiché legata in gran parte alla diminuzione degli estrogeni a seguito della menopausa. Ma esistono anche altri fattori di rischio, come quelli legati a scarsa attività fisica, magrezza, a uno stile di vita non corretto, a carenza di calcio e vitamine, in particolar modo la vitamina D.

Come si previene l’osteoporosi?

Calcio e vitamina D sono i due nutrienti chiave nella prevenzione delle fratture. La vitamina D, infatti, garantisce l’efficiente assorbimento del calcio intestinale da fonti alimentari. 

La vitamina D è la vitamina del sole, ma è reperibile anche attraverso alcuni alimenti:

  • pesce (merluzzo, salmone selvatico, sardine e tonno);
  • olio di fegato di alcuni pesci;
  • tuorlo d’uovo;
  • latticini;
  • funghi essiccati al sole.

Gli alimenti che invece contengono il calcio sono: latte e prodotti lattierocaseari, tofu, pesce, verdure verdi, frutta secca, legumi, spremute d’arancia.

Anche l’acqua minerale apporta un contributo importante. L’acqua calcica è tale quando contiene più di 150 mg di ione calcio per ogni litro.

Un’acqua calcica, come Uliveto, può contribuire in modo significativo al raggiungimento della quantità quotidiana raccomandata (Ministero della Salute, tramite il decreto n. 4311 del 15-7-2019). Inoltre, il calcio contenuto nell’acqua è immediatamente biodisponibile ed è quindi subito utilizzabile da parte dell’organismo.

Fonte: https://www.pharmastar.it/bf/instantbook/PDF_3.0_Fratture_fragilitae768_finale_91642.pdf