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Curiosità, consigli e approfondimenti da bere tutti d’un fiato

Sodio e cuore: benefici dei minerali per la salute cardiaca.

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SALUTE E BENESSERE, SCIENZE

Il sodio è un minerale indispensabile per la funzionalità della circolazione e del cuore, ma il suo apporto giornaliero deve essere contenuto in limiti fisiologici, al fine di evitare, soprattutto fra individui predisposti, la comparsa di effetti nocivi.

Quali sono gli effetti nocivi del sodio?

Gli effetti nocivi sono attribuiti principalmente all’attitudine del sodio a trattenere le molecole di acqua, tanto che un eccesso della sua concentrazione tissutale può comportare un accumulo di liquido che si può ripercuotere soprattutto sull’aumento dei valori della pressione arteriosa e di conseguenza del lavoro del cuore.

È soprattutto la cardiopatia ipertensiva, condizione in cui esiste un incremento stabile della pressione arteriosa, a comportare un sovraccarico del cuore e a rappresentare un problema di sanità pubblica nel quadro della prevenzione delle malattie sociali. Infatti negli individui che hanno superato i 60 anni è frequente riscontrare valori della pressione massima e minima al di sopra di quelli considerati normali. In questi casi, qualora tali valori fossero persistenti, le linee guida della Società Internazionale sull’Ipertensione consigliano un trattamento farmacologico prolungato, nonché la modifica dello stile di vita.

Il primo provvedimento abitualmente attuato consiste nella restrizione dell’unica fonte di sodio in natura, cioè il cloruro di sodio, contenuto, in quantità variabile, negli alimenti e nel sale che viene aggiunto a tavola.

Le norme dietetico-comportamentali negli ultimi anni hanno subito molte modifiche e controversie, in seguito a nuovi studi e nuove acquisizioni epidemiologiche.

Sodio e cuore: gli studi e le false credenze.

Uno studio dell’Institute of Medicine americano dimostra l’inutilità di ridurre la quantità giornaliera di sale al di sotto di 4-5g/die. Lo studio non ha, infatti, rilevato differenze nel rischio di complicanze cardiovascolari nel gruppo di individui a consumo regolare.

Da una metanalisi comparativa condotta su migliaia di soggetti circa gli effetti di diete a contenuto basso, medio ed elevato di sodio, emerge il fatto straordinario, e imprevedibile, che l’incremento di mortalità si associa sia ad un consumo ridotto che ad un consumo eccessivo di sodio. In tutte le analisi statistiche effettuate un basso apporto di sodio non risulta correlato ad effetti benefici sulla malattia cardiovascolare.

Infatti, bevendo 2 litri di acqua minerale contenente fino a 100mg di sodio/litro (sono poche le acque che superano questo limite), si arriva ad introdurre circa 200mg di sodio, ovvero un decimo della quota consigliata nelle 24h. Si tratta dunque ancora di una quantità modesta di minerale ingerito. Inoltre, la sua assunzione può sopperire in parte alla carenza di sodio che si determina nelle condizioni di disidratazione.

In conclusione, un soggetto iperteso o con cardiopatia senza segni di insufficienza può assumere sodio entro 2,5-3 g al giorno, pertanto può bere acque mediamente mineralizzate, come Uliveto, che contiene 64 mg/l e con i suoi minerali, quali calcio, magnesio, bicarbonato e potassio, aiuta a prevenire piccoli fastidi che potrebbero compromettere lo stato del nostro benessere.

* Fonte: Carlo De Bac “Acqua Minerale, come, quando e perché”.