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Curiosità, consigli e approfondimenti da bere tutti d’un fiato

Ciclismo, una scelta di vita e uno sport appassionante

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SPORT

Chi non ricorda come e quando ha iniziato ad andare in biciletta?

Trovare l’equilibrio sotto la spinta ed il sostegno di un adulto è uno dei passaggi storici della crescita di un bambino. E poi, come si dice? Una volta imparato ad andare in bicicletta, non si scorda più.

La storia d’amore con la bicicletta, dunque, inizia in tenera età, poi cambia ed evolve per ognuno in maniera differente.

Per molti resta un lieto passatempo del weekend, che permette il contatto con la natura e offre l’occasione per fare sport all’aria aperta. Per altri la bicicletta diventa un mezzo di trasporto ecologico. Per altri ancora è uno sport agonistico appassionante e ricco di storia a cui dedicare la propria vita atletica o professionale.

Il ciclismo su strada è quello che più appassiona i tifosi, i quali ogni anno si sintonizzano per seguire il Giro d’Italia e il Tour de France e, dove possibile, affollano le strade per fare il tifo da vicino.

Le prove vengono effettuate con biciclette leggere e aerodinamiche, per permettere ai ciclisti di raggiungere velocità elevate e coprire maggiori distanze. 

L’epoca d’oro italiana di questa disciplina risale alla prima metà del Novecento, quando sulle strade sfrecciavano campioni come Girardengo, Coppi e Bartali, che hanno fatto la storia dello sport di questo Paese.

Anche il ciclismo su pista sta cominciando ad imporsi all’attenzione degli spettatori. Si tratta di una disciplina con una storia antica, infatti il primo campionato mondiale venne disputato a Londra già nel 1892. Nel ciclismo su pista la sfida corre su una corsia circolare, di solito all’interno di un padiglione, con l’obiettivo di completare la prova nel più breve tempo possibile.

Il ciclismo offre moltissime varianti, come le gare di ciclocross e di mountaing biking che si articolano su percorsi sterrati, in mezzo alla natura. Il mountaing biking si divide a sua volta in discipline come l’enduro, il downhill e il trial. Quel che cambia in questi casi, oltre al terreno, sono anche le caratteristiche delle biciclette, le capacità e le differenti abilità del ciclista.

Questo sport racconta storie di sacrifici, di eroi sportivi, nonché di luoghi e paesaggi, perché l’ambiente ha un ruolo molto importante in queste gare. Definisce i limiti da superare, le sfide da affrontare e le grandi conquiste. 

Ma il ciclismo è uno sport individuale oppure di squadra?

La domanda sembra presumere una risposta semplice, eppure non è così. Perché intorno al leader esiste una squadra che corre con l’obiettivo di aiutarlo a vincere l’evento, controllando gli attacchi dei concorrenti e proteggendolo dal vento, permettendogli così di preservare le sue energie.

Per praticare questo sport è importante dotarsi della giusta attrezzatura, fare allenamenti mirati e mantenere uno stato di idratazione tale che consenta all’atleta di mantenere la sua performance alta nel tempo e nelle distanze.

Numerosi studi in letteratura hanno evidenziato come l’acqua Uliveto, per le sue caratteristiche fisico-chimiche, sia particolarmente valida nel ripristinare velocemente le perdite di acqua e di elettroliti, eliminati con la sudorazione, e nel fornire un apporto calcico altamente biodisponibile in grado di favorire la neurotrasmissione, la contrazione muscolare e la maggiore richiesta metabolica dell’osso nell’atleta. 

Nello specifico, è stato condotto uno studio su ciclisti professionisti che ha dimostrato come l’assunzione di acqua Uliveto svolga un’azione tamponante nei confronti dell’acidosi metabolica, indotta da una intensa attività sportiva quale il ciclismo. Lo studio documenta che le caratteristiche di Uliveto hanno contribuito a migliorare l’effetto tampone dell’acidosi lattica, dovuta alla intensa attività sportiva, e a ripristinare il normale assetto idroelettrolitico, essendo un’acqua ricca di Sali, ma facilmente assorbibile dall’organismo.

(“Acqua e sport: come aumentare la riserva alcalina dell’atleta” Rivista Il medico sportivo estratto n.2 del 2005 Autori, E. Castellacci, C. Giammattei)