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Curiosità, consigli e approfondimenti da bere tutti d’un fiato

Ecco come sopperire al bisogno di vitamina D in inverno

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CURIOSITÀ

Abbiamo spesso parlato dell’importanza di fornire al nostro organismo la Vitamina D e sappiamo che la fonte principale di questo elemento è il sole (leggi l’articolo), ma cosa succede nei mesi freddi? Come soddisfare il bisogno di vitamina D in inverno?

Infatti, circa l’80-90%, della vitamina D di cui abbiamo bisogno la produce il nostro corpo attraverso l’esposizione diretta alla luce solare. Il rimanente 10-20% viene assunto mediante l’alimentazione. Sfortunatamente sono davvero pochi gli alimenti che apportano questo elemento e, in ogni caso, lo fanno in quantità non in grado di soddisfare il bisogno dell’organismo.

Quanto sole dobbiamo prendere per assumere la giusta quantità di vitamina D?

Si parla di almeno 15-20 minuti ogni giorno, lasciando scoperte alcune zone del corpo come viso, mani, parte delle gambe e delle braccia. Il che è ovviamente difficile da fare in inverno.

Non va inoltre dimenticato che è anche una questione di latitudini. Questo perché le radiazioni UVB necessarie all’autosintesi di questa vitamina si verificano al di sotto del 35° grado di latitudine (a sud di Creta). Pertanto, a latitudini più elevate, l’intensità e la durata delle radiazioni diminuiscono.

Nel Nord Italia, ad esempio, la formazione di vitamina D tramite la cute è possibile solo nel periodo da marzo a ottobre (quest’anno probabilmente anche di più).

A cosa serve la Vitamina D?

Aiuta il corpo ad assorbire il calcio ed il fosfato provenienti dagli alimenti, sia nell’intestino che nelle ossa e nei denti. È quindi indispensabile per una dentatura e uno scheletro sani. La sua carenza può compromettere l’ossificazione e favorire la comparsa dell’osteoporosi.

In questo articolo potete approfondire perché la Vitamina D è così importante.

Le persone anziane in particolare possono facilmente subire fratture, ad esempio dell’anca, che sfociano eventualmente in lunghe degenze in ospedale. Anche le donne in menopausa dovrebbero assumere quantitativi sufficienti di questo elemento, per evitare l’insorgere dell’osteoporosi.

In più aiuta a rafforzare il sistema immunitario e protegge dalle malattie infettive, cosa particolarmente utile proprio nei periodi più freddi.

Tra novembre e febbraio, quando le ore di luce diminuiscono e le temperature sono più rigide, diventa difficile per pelle assorbire i raggi solari. Ecco dunque che si rivela importante il contributo dell’alimentazione. Secondo quanto espresso dalla Società Italiana per la Nutrizione Umana (SINU), l’assunzione raccomandata di vitamina D per adolescenti e adulti è di 15 microgrammi al giorno, che aumentano a 20 oltre i 75 anni.

Tuttavia, come detto, gli alimenti contribuiscono solo in parte all’approvvigionamento di vitamina D in quanto, comunemente, contengono quantitativi irrisori di questo micronutriente.

I cibi relativamente più ricchi sono:

  • Aringa
  • Anguilla
  • Salmone selvaggio e d’allevamento
  • Tuorlo d’uovo
  • Vitello
  • Champignon
  • Funghi gallinacci

Per sopperire a questa carenza è consigliabile, sotto prescrizione medica, l’assunzione di integratori o alimenti addizionati.

E se la vitamina D aiuta a sintetizzare il calcio, non dimenticate di assumere correttamente anche questo minerale, presente in molti cibi e anche in alcune acque bicarbonato-calciche come Uliveto. Vi ricordiamo, infatti, che due litri d’acqua Uliveto contengono circa 400 mg di calcio, vale a dire il 50% del valore nutritivo di riferimento, pari a 800 mg al giorno.