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Curiosità, consigli e approfondimenti da bere tutti d’un fiato

Il ruolo di una buona idratazione nel ridurre lo stress

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CURIOSITÀ, SALUTE E BENESSERE

Difficile trovare chi, nella nostra epoca, non sia vittima dello stress, tuttavia capita spesso che mentre cerchiamo soluzioni innovative per gestirlo o eliminarlo, dimentichiamo l’importanza di un elemento che ci accompagna continuamente: l’acqua. Infatti una corretta idratazione può aiutare a ridurre lo stress e migliorare il benessere complessivo.

Sappiamo bene che mantenere l’organismo ben idratato è fondamentale per molti processi biologici, dalla regolazione della temperatura corporea all’eliminazione delle tossine, dalla digestione alla lubrificazione delle articolazioni, eppure recentemente la ricerca si sta interessando anche ad un altro aspetto che viene influenzato dallo stato di idratazione: il benessere psicologico.

Se pensiamo che il 75 per cento del nostro cervello è costituito di acqua non ci può stupire che anche una lieve disidratazione possa aggravare stati di ansia, umore e capacità cognitive.

I risultati ottenuti da una ricerca dell’Università della California hanno dimostrato che l’aumento dell’apporto giornaliero di acqua porta a un significativo miglioramento dell’umore.

I campanelli d’allarme che il cervello “ha sete”

Quando il cervello ha sete (ovvero è in atto un principio di disidratazione ) si attiva una sensazione di ansia e nervosismo. Ma è bene ricordare che la disidratazione provoca anche accelerazione del battito cardiaco, cefalea, vertigini e sbalzi di pressione, che accentuano i sintomi ansiosi.

Che cos’è la vasopressina e che ruolo ha nella relazione fra stress e disidratazione?

La vasopressina è un ormone con funzione di neurotrasmettitore essenziale per la regolazione dell’equilibrio idrico dell’organismo, poiché si occupa di regolare il flusso dell’acqua nelle cellule del corpo. Quando non c’è sufficiente acqua per irrorare adeguatamente tutte le cellule, la vasopressina provoca la vasocostrizione, ovvero il restringimento dei vasi sanguigni e dei capillari.
È dunque la disidratazione a provocare il rilascio della vasopressina, ma non è l’unica circostanza in cui si attiva questo ormone, sembra infatti che il medesimo processo venga attivato dallo stress, da forti emozioni e dal dolore.

Il legame tra disidratazione e stress rappresentato dalla vasopressina ci indica quindi che bere più acqua nel corso della giornata, per mantenere l’organismo adeguatamente idratato, può incidere sull’azione dei neurotrasmettitori riducendo l’ansia.

Stomaco, “secondo cervello”.

Se ti è mai capitato di soffrire di ansia e stress avrai probabilmente sperimentato un conseguente disturbo gastrointestinale. È risaputo, infatti, che questi stati emotivi possono causare gastrite e sindrome del colon irritabile. Questo accade perché c’è una forte relazione fra cervello e apparato digerente, dove sono presenti oltre cento milioni di neuroni, che regolano stress, ansia e tensione, ragion per cui lo stomaco è chiamato anche “secondo cervello”.

Avere uno stile di vita fatto di pranzi veloci, alimentazione sbilanciata, povera di nutrienti e ricca di grassi e zuccheri, tende a peggiorare la situazione. Senza dimenticare che la scarsa idratazione ha conseguenze negative anche sulla corretta funzionalità digestiva.

Mangiare in modo sano (e senza fretta), fare attività fisica e dedicare a se stessi il giusto tempo per il relax, aiuta a rilassare la psiche e migliorare i processi digestivi.

Acqua Uliveto favorisce un’azione normalizzante della secrezione gastrica e di protezione delle pareti dello stomaco. Il suo peculiare contenuto di preziosi minerali e la sua naturale microeffervescenza sono particolarmente efficaci nel facilitare il processo della digestione.

In conclusione, mantenere una buona idratazione non solo favorisce la salute fisica, ma può anche avere un impatto positivo sul benessere mentale, aiutando a ridurre lo stress e promuovendo una maggior equilibrio emotivo.