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Rigenerare la cartilagine: l’efficacia della prevenzione e le prospettive per il futuro

Oggi la scienza sta studiando come rigenerare la cartilagine e restituirle funzionalità con nuove tecniche e terapie generative; questo perché la cartilagine è una delle strutture più fragili del nostro corpo e quando si danneggia ha pochissima capacità di autoripararsi.
La cartilagine è un tessuto a cui dedichiamo poca attenzione…finché non comincia a farci male. Eppure è fondamentale per la nostra mobilità: riveste le articolazioni, riduce l’attrito tra le ossa e ci permette di camminare, correre e piegarci senza dolore.
La ricerca sta aprendo nuove strade e gli scienziati esplorano ogni giorno nuove strategie per stimolare la rigenerazione della cartilagine e restituirle funzionalità.
In questo articolo cercheremo di capire cosa sta emergendo dai laboratori e soprattutto cosa possiamo fare già oggi per proteggere la nostra cartilagine nel quotidiano.
La cartilagine: un tessuto prezioso ma vulnerabile.
La cartilagine è un tessuto connettivo liscio, elastico e resistente. Si trova nelle articolazioni — come ginocchia, anche, spalle — ma anche nel naso, nelle orecchie e nei dischi intervertebrali. La sua funzione è quella di ammortizzare i carichi, permettendo alle ossa di scorrere una sull’altra senza attrito.
Tuttavia, a differenza di altri tessuti, non è attraversata da vasi sanguigni. Questo significa che riceve ossigeno e nutrienti solo attraverso il liquido sinoviale che circola nell’articolazione.
È proprio questa caratteristica a rendere così difficile la sua rigenerazione: se la cartilagine si danneggia — per trauma, usura o malattia — il corpo non ha un sistema efficiente per ripararla.
Quali sono le cause del danneggiamento della cartilagine?
Le cause che portano al deterioramento della cartilagine sono molteplici.
L’invecchiamento è la più comune: con il tempo, le cellule cartilaginee (i condrociti) rallentano la loro attività e la struttura perde elasticità.
Cause meccaniche: come i microtraumi ripetuti dovuti ad attività sportive o lavori fisicamente impegnativi; e cause metaboliche, come l’obesità, che aumenta il carico sulle articolazioni.
Malattie infiammatorie (es. artrite reumatoide) e alcune predisposizioni genetiche possono accelerare il processo degenerativo, portando alla comparsa di osteoartrite. È una condizione cronica molto diffusa che interessa milioni di persone in Italia, caratterizzata da dolore, rigidità e limitazione dei movimenti.
Perché la cartilagine non si rigenera facilmente?
La cartilagine è composta da condrociti immersi in una matrice ricca di collagene e proteoglicani, che ne determinano la resistenza e l’elasticità.
Quando un’area si danneggia, le cellule vicine non riescono a migrare e moltiplicarsi abbastanza per riparare la zona colpita. Il risultato è che anche una piccola lesione può evolvere nel tempo, diventando un difetto strutturale permanente o il punto di partenza di un processo degenerativo più ampio.
Per anni, la medicina si è concentrata solo sul controllo dei sintomi (dolore e infiammazione). Ma oggi la scienza sta cercando di cambiare rotta, studiando come stimolare una vera rigenerazione della cartilagine.
Le nuove frontiere della ricerca per rigenerare la cartilagine
BIOMATERIALI E SCAFFOLD TRIDIMENSIONALI
Negli ultimi anni, diversi centri di ricerca hanno sviluppato biomateriali “intelligenti” in grado di imitare la struttura della cartilagine e fornire un’impalcatura per la crescita di nuove cellule.
Uno studio dell’Università Northwestern ha creato un materiale biocompatibile capace di rigenerare la cartilagine danneggiata nei modelli animali, restituendo elasticità e resistenza simili al tessuto naturale. Queste “impalcature” (scaffold) vengono impiantate nella zona lesionata e, col tempo, favoriscono la colonizzazione da parte di nuove cellule cartilaginee.
CELLULE STAMINALI E CONDROCITI COLTIVATI
Un altro filone promettente è quello della medicina rigenerativa basata sulle cellule staminali.
L’obiettivo è utilizzare cellule mesenchimali — prelevate da midollo osseo o tessuto adiposo — per stimolare la formazione di nuova cartilagine. In laboratorio, alcuni team sono riusciti a ottenere condrociti funzionali a partire da queste cellule. Tuttavia, la traduzione clinica è ancora complessa: i costi sono elevati e i risultati a lungo termine devono essere confermati.
TERAPIE INIETTIVE RIGENERATIVE
Sul piano pratico, molte persone oggi si sottopongono a trattamenti con Plasma Ricco di Piastrine (PRP) o con concentrati cellulari autologhi.
Queste terapie non “ricostruiscono” la cartilagine, ma migliorano l’ambiente articolare, riducendo infiammazione e dolore. In altre parole, aiutano la cartilagine residua a funzionare meglio, rallentando la progressione del danno.
Cosa possiamo fare oggi per proteggere la cartilagine?
Mentre la scienza avanza, noi possiamo fare molto per preservare la salute articolare e rallentare la degenerazione della cartilagine.
ALIMENTAZIONE E IDRATAZIONE
La cartilagine, come tutti i tessuti, ha bisogno di essere nutrita correttamente.
Un ruolo fondamentale lo svolge l’idratazione, perché il liquido sinoviale che lubrifica le articolazioni è composto in gran parte da acqua. Per questo bere almeno 2 litri di acqua ogni giorno contribuisce a mantenere il giusto equilibrio articolare.
Anche l’alimentazione incide:
- la vitamina C è essenziale per la sintesi del collagene;
- gli omega-3 aiutano a ridurre l’infiammazione;
- antiossidanti e zolfo (in aglio, cipolla, cavoli) supportano la salute del tessuto connettivo.
Un’alimentazione varia e ricca di frutta, verdura e pesce azzurro è un valido alleato per articolazioni sane.
FARE MOVIMENTO
Il movimento moderato è uno dei migliori “farmaci naturali” per la cartilagine.
Attività come camminata, nuoto, bicicletta o yoga stimolano la circolazione del liquido sinoviale e mantengono attive le strutture articolari, senza sovraccaricarle.
Meglio, invece, evitare movimenti ripetitivi e sport ad alto impatto se si soffre già di dolore articolare. È bene anche rinforzare i muscoli, perché muscoli forti sostengono meglio le articolazioni e riducono lo stress sulla cartilagine.
Quali sono le prospettive per il futuro?
Oggi siamo lontani dal poter “ricostruire” completamente la cartilagine, ma i progressi della medicina rigenerativa aprono prospettive concrete.
Tecniche combinate di bioprinting 3D, gene therapy e materiali bioattivi stanno tracciando la strada verso una futura “ricostruzione su misura” dei tessuti articolari.
Nel frattempo, la miglior strategia resta quella della prevenzione quotidiana: mantenere il peso forma, muoversi con regolarità, nutrirsi in modo equilibrato e — non dimentichiamolo — mantenere l’organismo idratato.
Salute delle ossa e della cartilagine
La salute della cartilagine e quella delle ossa sono strettamente connesse. Come abbiamo detto: la cartilagine agisce come un cuscinetto tra le ossa delle articolazioni, riducendo l’attrito e assorbendo gli impatti. Oltretutto, è fondamentale per la crescita ossea durante lo sviluppo. Per prenderci cura del nostro scheletro dobbiamo prestare attenzione anche alle piccole scelte quotidiane. Come l’acqua da bere.
Acqua Uliveto con i suoi circa 200 milligrammi per litro di calcio altamente assimilabile, contribuisce al raggiungimento della quota giornaliera raccomandata di questo prezioso minerale per fornire protezione alle ossa (come riconosciuto dal Decreto del Ministero della Salute n. 4311 del 15-7-2019).
APPROFONDIMENTI:
– La differenza fra artrite e artrosi
